marcoon |
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| Per rispondere al ManX, che continua a non intendere che quando dico.... coloro che non scrivevano la loro storia erano destinati a scomparire........, non vuol dire che di essi non vi sono tracce o non abbiano fatto nulla, vuol semplicemente dire che di essi abbiamo notizie transitate dalla testa e dalle penne di altri e che, se le poche notizie fossero state lasciate in maniera tangibile da loro, faremmo meno fatica a capire ciò che erano e quindi a ricostruirne il cammino. Se poi si parla di scritture, come giustamente dici, ti ha risposto Maghin, con il Völkerwanderung, dati i flussi e i riflussi di popolazioni ciò che non è stato fatto 1000anni prima può essere fatto 1000 anni dopo da quei discendenti che sono ritornati indietro. La storia del DNA ci dice che il ceppo di tutti noi è Africano e che durante il percorso del tempo questo DNA si è trasformato e complice il luogo di residenza si sono originate le differenze, all'anima dei Padani dei Partenopei dei Sardi dei Siciliani etc. etc. Penserai mica che io tu o altri non si sia figli di un'africano, un mongolo o uno scandinavo? Con questo non stò dicendo che tutto mi va bene, dico che l'identità per noi è limitata, c'è chi la conserva per mille anni e chi la perde in una decina di generazioni. Ma le generazioni che più scrivono più restano in vita.
Fra 1000 o 2000 anni quando le tracce elettroniche dei prossimi secoli, per un qualsiasi fenomeno sbiadiranno noi saremo dimenticati. Non lo saranno coloro che, per quanto assurdo sembri, incidevano sulla pietra i loro messaggi, eppure erano dei cavarnicoli.
La scrittura vera quella con la carta e la penna fa la differenza.
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